Siem Reap
Siem Reap è una città e una provincia della Cambogia nord occidentale. E' posta tra le rovine di Angkor Wat, simbolo del Paese e raffigurato sulla bandiera nazionale, ed il grande Lago di Tonle Sap.
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è la porta d’ingresso al più grande complesso religioso del mondo, in mezzo alla foresta tropicale: la zona monumentale di Angkor.
Tale area si raggiunge da Siem Reap percorrendo un viale alberato interrotto, a metà, dal posto di controllo per l’accesso (consentito solo con l’accompagnamento di una guida).
La parola Angkor è la forma dialettale della parola “nokor'”che deriva dal sanscrito e significa capitale. Essa infatti era l’antica capitale del regno Khmer, situata nel cuore della Cambogia. In prossimità del lago Tonlè Sap, in un’area anticamente racchiusa da grandi e lunghissime mura, sorgeva una città dai criteri urbanistici straordinariamente razionali, sulla quale svettavano centinaia di templi eretti dai regnanti Khmer, re con attributi divini che tra XI e XV secolo hanno reso ricco, potente e sublime il regno. Centinaia di questi templi sopravvivono oggi, strappati alla giungla, alcuni in un ottimo stato di conservazione.
Il tempio più famoso dell'area è l’Angkor Wat, gioiello stilistico dalle impressionanti, ma armoniose proporzioni, divenuto simbolo nazionale della Cambogia. Il tempio venne fatto costruire dal Re Suryavarman II, il "re protetto dal sole" che volle farne il suo mausoleo.
La sua costruzione iniziò nel 1122 e fu portata a termine già nel 1150, l'anno della sua morte. Angkor Wat si differenzia dagli altri templi di Angkor perché non è mai stato del tutto abbandonato, ed inoltre il fossato esterno lo ha protetto dall'avanzare della giungla. Esso occupa un'area rettangolare di 2 milioni di metri quadri, coperta da cortili interni, torri e padiglioni, ed è raggiungibile attraverso dei ponti di pietra costruiti su un fossato largo 200 metri, le cui sponde erano ricoperte da gradinate e che lo rende quasi un’isola monumentale.
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è la porta d’ingresso al più grande complesso religioso del mondo, in mezzo alla foresta tropicale: la zona monumentale di Angkor.
Tale area si raggiunge da Siem Reap percorrendo un viale alberato interrotto, a metà, dal posto di controllo per l’accesso (consentito solo con l’accompagnamento di una guida).
La parola Angkor è la forma dialettale della parola “nokor'”che deriva dal sanscrito e significa capitale. Essa infatti era l’antica capitale del regno Khmer, situata nel cuore della Cambogia. In prossimità del lago Tonlè Sap, in un’area anticamente racchiusa da grandi e lunghissime mura, sorgeva una città dai criteri urbanistici straordinariamente razionali, sulla quale svettavano centinaia di templi eretti dai regnanti Khmer, re con attributi divini che tra XI e XV secolo hanno reso ricco, potente e sublime il regno. Centinaia di questi templi sopravvivono oggi, strappati alla giungla, alcuni in un ottimo stato di conservazione.
Il tempio più famoso dell'area è l’Angkor Wat, gioiello stilistico dalle impressionanti, ma armoniose proporzioni, divenuto simbolo nazionale della Cambogia. Il tempio venne fatto costruire dal Re Suryavarman II, il "re protetto dal sole" che volle farne il suo mausoleo.
La sua costruzione iniziò nel 1122 e fu portata a termine già nel 1150, l'anno della sua morte. Angkor Wat si differenzia dagli altri templi di Angkor perché non è mai stato del tutto abbandonato, ed inoltre il fossato esterno lo ha protetto dall'avanzare della giungla. Esso occupa un'area rettangolare di 2 milioni di metri quadri, coperta da cortili interni, torri e padiglioni, ed è raggiungibile attraverso dei ponti di pietra costruiti su un fossato largo 200 metri, le cui sponde erano ricoperte da gradinate e che lo rende quasi un’isola monumentale.